Il Subbuteo in edicola
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http://www.oldsubbuteo.it/index.php/Archivio-News/Subbuteo-Fabbri-Editori-La-Recensione.html

Inizia la nostra avventura!

Inizia così la nostra avventura. O almeno quella sul web. L'avventura del subbuteo vero noi l'abbiamo nel sangue da quando da piccoli, negli anni '80, avevamo sulla punta delle nostre dita, sulla rotondità delle nostre unghie, il risultato dei nostri sogni notturni, fatti di un calcio lento, quello vero, ragionato, fatto di maglie col collo a "V", aderenti e pesanti. Sogni alimentati dalle prodezze di Platini, dalle assurdità del "Pibe de Oro", dall'entusiasmo per la vittoria Mondiale dell'82. Ci è stata data la possibilità di sognare ad occhi aperti non avendo ancora dei joypad in mano. I campi costruiti in maniera maniacale in stanze anguste, fumose, annebbiate dalle prime sigarette. Vere e proprie battaglie, fatte di errori, di regole inventate sul posto e ad hoc per l'occasioni,esultanze esagerate, liti fuoribonde, il nostro calcio era lì a portata di mano, ad un passo dai libri di scuola poco distanti dal tavolo.
Il massimo della libidine fu raggiunta durante i mondiali di Calcio del 1990 in Italia. Le nostre riunioni diventavano sempre più maniacali nel modo e nei tempi di organizzazione. Chi geloso delle proprie squadre che custodiva come reliquie, chi geloso delle squadre altrui, chi imitava Pizzul, chi urlava alla Schillaci dopo un gol clamoroso. Il nostro Subbuteo finisce qualche anno dopo, così senza un perchè. L'unico perchè poteva essere l'avvento delle console e dei corrispettivi giochi di simulazione calcistica che ci distoglieva l'attenzione da quello che per noi è stato "pane e sudore". Tutti attoniti, joypad armati in mano ed occhi puntati al televisore. Così lo scatolo del subbuteo, le scatole delle squadre venivano riposte nei nostri armadi dentro scatoloni, come ricordi di un infanzia segnata da un colpo di dito andato irrimediabilmente fuori.
Noi pensiamo che quel tiro non è andato mai fuori, ma ci piace pensare che sia stata fatta una parata miracolosa e la palla è pronta di nuovo per essere rimessa in gioco: gli odori, i ricordi, gli sguardi, le risate, le esultanza, le delusioni, i sogni, ruotano come la basetta di un giocatore troppo forte per essere messo fuori gioco.
Quindi dalla fine del 2008 abbiamo deciso di armarci di cutter e di riaprire gli scatoli che contengono i nostri sogni. Ci stiamo riarmando poichè molte cose mancano, ma siamo costantemente al lavoro per ritornare a giocare insieme a Peter Adolph.


a presto.

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